Digital for Kosovo, la scuola di digitale per i ragazzi del campo di Leskoc a Klina in Kosovo è ufficialmente aperta. Dopo avervi documentato e raccontato l’avventura del nostro viaggio dall’Italia in Kosovo, oggi vorrei raccontarvi quello che è successo e soprattutto cosa abbiamo già iniziato a fare con i ragazzi.
Klina si trova ad un’ora di macchina da Pristina e lungo il percorso si ha la possibilità di vedere paesaggi bellissimi, soprattutto in questo periodo che qui c’è la neve. Si non dappertutto, ma lasciare Pristina e dirigersi verso Klina vendendo all’orizzonte le montagne innevate è sicuramente una vista incantevole.
Poi nulla, ad un certo punto, si svolta e si prende una strada di campagna che ti porta in cima ad una collina, dove l’unica cosa che vedi alla tua destra e alla tua sinistra, ma anche dietro e davanti, solo campi. Immensi campi, che poi ho scoperto essere in gestione della casa famiglia di Leskoc.
Sostanzialmente è una struttura che accoglie minori in affido, e si prende cura di oltre 100 famiglie povere. Detta così sembra una cosa piccolissima, invece è una grande struttura organizzata sul modello di una fattoria, con laboratori di formazione e avviamento al lavoro per i giovani.

Digital for Kosovo: giorno 2 e avvio dei lavori
Come da tradizione, appena arrivati siamo stati accolti dai ragazzi della casa, con cui abbiamo avuto il piacere di scambiare da subito 4 chiacchiere, parlando di loro e della loro vita intorno ad un tavolo mentre si pranzava.
Ci hanno raccontato le loro attività e abbiamo scoperto come si organizzano le giornate, tra studio, divertimento e lavoro. Abbiamo avuto la possibilità tra pranzo è cena di gustare il formaggio preparato da loro, ma anche la pizza e il pane.
Già così la giornata potrebbe considerarsi conclusa. Invece no, perché non siamo venuti qui solo per questo. Siamo qui per portare loro un pochino di cultura generale sulla tecnologia, informatica e quindi raccontare loro che cos’è questo mondo digital.
Quindi come prima attività abbiamo fatto un gioco con loro e ipotizzato un viaggio, da cui abbiamo avuto la possibilità di capire qualcosa in più su di loro, sui loro sogni e i loro desideri. Inoltre, abbiamo iniziato sin da subito senza usare la tecnologia a metterli alla prova.
Devo dire che sono e siamo rimasti ben sorpresi tutti noi del team di “professori”.
Digital 4 Kosovo: la preparazione dell’aula!
Vi ricordate che nei giorni e nelle settimane prima alla nostra partenza avevamo lanciato un messaggio d’aiuto e vi abbiamo chiesto di aiutarci per trovare un pochino di computer da portare a questi ragazzi. Bene, come sapete questi computer sono stati raccolti e sono stati spediti, arrivando quasi in concomitanza con noi.
Quindi, che scuola e classi dedicata al digitale sarebbe una sala senza computer funzionanti?
Sarebbe un’aula triste e soprattutto inutile. Quindi, ecco che è sceso in campo il nerd che oggi si è rimboccato le maniche e ha sistemato, configurato e cercato le soluzioni ai problemi del momento.
Insomma togli dalla scatola, attacca fili, connetti di qua e connetti di là, ti pareva che non avessi anche una mia nemesi di turno?
Impossibile in questi casi c’è sempre qualche cosa che non va o qualche macchina che decide di non funzionare a dovere. Quindi che cosa si può fare, se non sporcarsi le mani e combattere la nemesi.

Dopo aver messo in patica la tecnica “metti la pasta termica, togli la pasta termica” e anche la tecnica del “come leggo questo groviglio di cavi”, ecco che sono riuscito a sconfiggere la mia nemesi, rendendo felici i miei compagni di viaggio, ma anche i ragazzi che non vedono l’ora di potersi mettere sotto a lavorare.
Che soddisfazione vedere l’aula attiva e con tutto funzionante, tra qualche ora tutto questo lavoro sarà messo alla prova e sarà testato dai ragazzi del corso.
Nota Importante!
Seguite l’hashtag #digital4kosovo su Instagram e gli altri social, perché ognuno di noi del team racconta a modo suo questa avventura, poi già che ci siete andate e mettete segui al Profilo Digital for Kosovo.

Conclusione
Adesso vi lascio, è l’una e sette minuti. Si è fatta una certa anche per me. Vi auguro lunga vita e prosperità e a questo punto non mi rimane altro da fare che aspettarvi sul mio canale Telegram, dove pubblico anche altri contenuti interessanti e utili. Dove troverete anche altri racconti su questo viaggio e questa esperienza. Se non avete letto il racconto del primo giorno, lo potete trovare qui. Se consideri che questo diario ti abbia portato qualcosa in più alla solita lettura noiosa sul web, puoi offrire una birra media o un caffè qui.