Oggi vorrei trattare in modo velocemente questo nuovo trend, cioè esser pagati con i buoni Amazon, che per me is a new pagamento in visibilità!
Probabilmente con questa piccola riflessione e piccolo post, qualche nuovo amico che mi vorrà un sacco di bene lo troverò sicuramente. Detto questo, ho iniziato a scrivere questo post molto tempo fa, ma ho sempre ritardato la pubblicazione perché ho pensato che quello che vedevo fosse una cosa limitata ad una determinata circostanza. Ho anche pensato che fosse la situazione del momento, sai colpa del Covid-19 si cerca di risparmiare.
Poi però, leggendo ed informandomi mi sono accorto che effettivamente esser pagati con i buoni Amazon, che per me is a new pagamento in visibilità. Stiamo parlando di situazioni in cui persone o meglio professionisti, hanno accettato di lavorare in cambio di qualche buono Amazon. Per carità ognuno è libero di fare quello che vuole, ma dovete iniziare a pensare che qualche tempo fa il lavoro nel settore digitale, era il sogno di molti e in molti sono andati all’università e si sono fatti il culo per entrare in questo settore preparato.
Oggi invece, grazie alla svendita e alle più disparate scuse siamo arrivati a questo:
Sto settore digitale non è un lavoro vero. Io sto pensando di farmi fare il corso per diventare …….
Impara l’arte e mettila da parte NERD.
Cit Monia Taglienti
Questo è uno dei tantissimi esempi di chiacchierate tra me e professionisti che stimo. Persone che conosco da diversi anni, persone che come me hanno investito ore e ore sopra i libri, che hanno speso centinaia di euro per la formazione scolastica ed extrascolastica. Stiamo parlando di persone che hanno fatto sacrifici nella vita e hanno sognato un lavoro nel mondo o nel settore digitale che desse loro soddisfazioni.
Siamo arrivati al punto di accettare di essere pagati con i buoni Amazon, chinare la testa e addirittura ringraziando pubblicamente per aver collaborato con Tizio, Caio e Sempronio che sono chissà chi.
Insomma la mia affermazione “esser pagati con i buoni Amazon, che per me is a new pagamento in visibilità“, dovrebbe essere interpreta come un campanello di allarme e non uno sfogo personale. Perché personalmente ho sempre cercato di fare diversi lavori prima di fare quello che faccio oggi e anche come informatico non mi sono soffermato solo sulla programmazione, quindi ho la capacità di essere molto poliedrico. Però io sono uno dei pochi, mentre la fuori ci sono un sacco di persone che hanno messo la passione e lo studio davanti a tutto, perché avevano un sogno da realizzare che si chiamava: lavorare nel settore digitale.
Attenzione, non solo l’unico a tirare questo campanello di allarme e a mettervi davanti ad una realtà che si sta toccando con mano ogni giorno sempre di più. Infatti, se ho deciso di finire di scrivere questa riflessione, è perché qualche giorno fa ho trovato questo video di Rudy Bandiera.
Pure lui sta cercando di far capire al mondo che le regole del gioco non sono queste. Quindi vi invito ad ascoltare questi 3 minuti di video o meglio di riflessione sulla situazione attuale.
Seriamente parlando, per quanto una persona possa lavorare con le note di accredito, con la partita IVA dei minimi o la forfetaria, non può inginocchiarsi davanti alle collaborazioni con Tizio, Caio e Sempronio nella speranza di far quadrare i conti. Ripeto, “far quadrare i conti”, non dico di diventare ricco.
Dovete capire che non è uno scherzo, esser pagati con i buoni Amazon, che per me is a new pagamento in visibilità, vi crea questi danni:
- diventate peggio del cugino
- diventate peggio del amico mio che sa fare cose
- diventate peggio del cuginoamico
- la vostra credibilità sui social sarà pari e uguale al buono Amazon accettato
- in molti vi cercheranno per collaborazioni in cambio di visibilità
Non voglio infierire, ma sono tante le cose brutte che potrei mettere nella lista, però l’ultima la dico fuori dai denti:
- se accettate collaborazioni come queste oppure lavori sottopagati o per meglio dire non pagati, passate per i coglioni e gente da sfruttare, che fanno parte dell’entourage di Tizio, Caio e Sempronio.
Mi assumo le responsabilità di quello che c’è scritto all’interno di questa riflessione, perché so che non sono l’unico che vede come stanno le cose e che le tocca con mano questa situazione.
Personalmente la vedo così, cioè che esser pagati con i buoni Amazon, che per me is a new pagamento in visibilità, poi ognuno di voi la veda come vuole e faccia quello che meglio crede. Però se si vuole essere rispettati, se si vuole per davvero non rovinare ancor quel poco di buono che è rimasto nel settore digitale e se vogliamo veramente lasciare qualcosa alle nuove generazioni dobbiamo iniziare a riflettere molto su questa cosa del ripagare una persona in visibilità e in buoni Amazon, per non parlare di consulenze spacciate per chiacchierate al bar tra amici.
Conclusione:
Esser pagati con i buoni Amazon, che per me is a new pagamento in visibilità, e il sottoscritto si è un pochino rotto di vedere come la sua passione e in un secondo momento il lavoro che sta facendo, vengono rovinati dagli stessi professionisti e dalle stesse aziende che fino a ieri attaccavano il cugino a 100€ o 50€.
È vergognoso vedere proposte di lavoro in cambio buoni Amazon o visibilità, perché colui che la propone deve starci nei prezzi, in quanto nelle settimane precedenti ha proposto amministrazioni di pagine Facebook e Instagram a 25€ al mese oppure siti o e-commerce da 45€ al mese. Non è così che si aiuta un’azienda del territorio e non è così che si aiuta la persona che lavora nel settore digitale.
Questo è quello che avevo da dire, adesso se volte contribuire alla chiacchierata, lasciate un commento qui sotto, altrimenti facciamo finta che non sia successo nulla e ci vediamo prossimamente con altre riflessioni.
Commenti
Ciao Flavius, hai ragione.
Nel 2017 avevo scritto un post sull’importanza e il ruolo delle professioni digitali per innovare le imprese. Te l’ho inviato in privato su Telegram.
In ogni caso, quello che scrivi è corretto ma il problema è nostro.
Se non riusciamo a comunicare il valore di quello che facciamo è difficile farsi pagare il giusto.
Chi riesce a farlo, e ce ne sono, investe a sua volta tempo e risorse per comunicare il proprio valore.
E fa delle scelte.
Sceglie di dire no a preventivi da fame e piuttosto non lavora. E, come hai fatto tu, denuncia queste situazioni. Giusto così.
Se tutti facessimo così le cose cambierebbero. O inizierebbero a cambiare.
Cosa ne pensi?
del Post
Come prima cosa, grazie Diego per questo commento, mentre come seconda cosa, l’articolo di cui stai parlando si intitola “Professioni digitali: indispensabili per innovare le imprese” e si può leggere qui: https://www.markcom.it/2017/07/professioni-digitali/
Sono d’accordo sul fatto che spesso può capitare di non ricevere il giusto perché non lo comunichiamo, perché non sappiamo raccontarci e far capire alle persone quello che è il nostro valore. Ma è anche vero, che in molti casi viene conosciuto il valore della persona, la sua esperienza e quelle che sono le sue capacità, ma la proposta economica è sempre attraverso un sistema in nero. Perché se vogliamo essere onesti, chi ti paga in buoni Amazon o di un’altra piattaforma, ti sta pagando in nero.
Io certo l’ho denunciato e nel tempo la rete di questa cosa si ricorderà, però sfortunatamente in pochi si ribellano e quindi anche se hanno le capacità, ma anche il valore per meritare di più si chinano alla situazione oppure chiudono un occhio.
Pure io sono dell’idea che se tutti noi facessimo le cose con un pochino più di raziocinio e ricordandoci che per pagare le bollette della luce, del telefono e il mangiare lo si fa con i soldi, non con la visibilità o il buono sconto, le cose sarebbero migliori.