No, oggi non voglio parlarvi del famoso spot di Parmigiano Reggiano e di Renatino. Però vorrei parlarvi di come in realtà questo spot parla di altro. Si questo spot e soprattutto Renatino in realtà è la rappresentazione giusta di un libero professionista, cioè di un freelance.
Tempo fa, parlai di questa cosa dei freelance: Vita da freelance: tra alti e bassi!
Un post che ha riscosso un discreto successo tra gli amici e colleghi che fanno lo stesso lavoro mio, ma anche tra coloro che hanno sempre pensato che il freelance è quella persona che si sveglia quando vuole, va a dormire quando vuole, fa un sacco di vacanza, può permettersi di avere una super vita fatta di cose belle e senza pensieri.
Invece no, la vita da freelance significa lavorare anche 24 ore su 24, quindi 7 giorni su 7 e quasi per 365 giorni all’anno. Non è uno scherzo e chi per caso dice: “Ehe, ma bisogna prendersi il tempo per se” oppure “Ehe, ma non sai organizzare la tua vita” o “Ehe, ma io scelgo i clienti che non mi fanno diventare matto/a” e tante affermazioni analoghe MENTE SAPENDO DI MENTIRE.
La vita da freelance, è la vita raccontata da Renatino.
Il Renatino vero, cioè quello che fa il dipendente ha una fortuna, cioè quella che lavora per la stessa azienda da quando ha 18 anni. Quindi a occhio e croce lui andrà in pensione, ma soprattutto sa che ogni mese in una data X avrà un assegno o un bonifico per la fatica che ha fatto il mese precedente. Renatino avrà la tredicesima e la quattordicesima, avrà eventualmente giorni riconosciuti per malattia, avrà l’infortunio sul lavoro, avrà tutta una serie di benefit che il freelancer se gli sogna.
Non solo a Renatino, non gliene frega un tubo della concorrenza sleale. A lui non interessa se la sua azienda venderà il prodotto che sta realizzando a 19,80€/kg, 18,59€/kg o 19,91€/kg (prezzi all’ingrosso e al consumo del Parmigiano Reggiano, Italia nel mese di Ottobre nel periodo 2019, 2020, 2021), Renatino sa che la sua azienda sa darà un valore al suo lavoro e al prodotto che realizza. Prezzo che permetterà a lui di avere tutti i benefit e lo stipendio, che potrà utilizzare per mantenere una famiglia.

Invece il Renatino freelance, quello che lavora 365 giorno all’anno, tutto questo non se lo può permettere. Perché deve pensare per tutti i 365 giorni all’anno, e negli anni bisestili ha un giorno in più per farlo, come far quadrare i conti e se veramente da questo lavoro può mantenere una famiglia.
Il Renatino freelance sa che non si può ammalare, perché se lo fa saltano le consegne. Il Renatino freelance e il Renatino dipendente hanno una cosa in comune, cioè che ogni giorno della loro vita si devono svegliare presto per andare a lavorare, con la differenza che la versione freelance sa quando si sveglia e non sa quando andrà a dormire, mentre la controparte da dipendete sa da che ora a che ora lavorerà e potrà organizzarsi il resto della giornata come meglio crede.
Il Renatino freelance è pieno di responsabilità, da quello che scrivere a quello che dice. Guai a dire una cazzata, perché il web non dimentica e il santo screenshot lo perseguiteranno per tutta la vita. Poi quando pubblica una foto sui social che è a cena oppure lo vedono in giro, non c’è uno che non esclami “Ehe la tua vita vorrei io, guarda sempre pulito e ti permetti di goderti la vita”. Peccato che nessuno si sia mai chiesto, a chi ha risposto all’ultimo messaggio “alla persona che ha davanti oppure a qualche cliente?”. Per non parlare dell’affermazione “Ehe ma tu sei sempre online e non dirmelo che lo fai per lavoro, perché il lavoro è altro”. Figa è vero, il lavoro è altro, ma rispondere a chiunque e dare una risposta GRATUITA a chiunque a volte si trasforma in un potenziale cliente che quella merda di cena o uscita tanto meritata l’ha pagata.
Il Renatino freelance sa a che ora si sveglia, non sa a che ora andrà a dormire. Per non parlare del fatto che certe volte non sa che giorno della settimana è, perché le mail e le chiamate perché qualche cosa non va arrivano da lunedì alla domenica indipendentemente dall’orario.
Il Renatino freelance deve combattere contro la concorrenza sleale e guai se prova a criticare qualcuno, perché poi si parte con affermazioni come prima “Ehe ma non sai organizzare la tua vita” o “Ehe ma io scelgo i clienti che non mi fanno diventare matto/a” e di nuovo mi ripeto, chi dice queste cose MENTE SAPENDO DI MENTIRE.
Perché se le cose fossero così, tutti capirebbero che un sito non può costare 300€ e il Renatino freelance lo deve realizzare, mantenere e farlo funzionare portando visite. Però gli stressi di prima, sanno quanto costa un sito web, ma lo propongono un tot al kg perché tanto perché non vogliono perdere un potenziale cliente. Così come il cliente sa che il sito non può costare un tot al kg, ma tanto si parla di Renatino il freelance.
Vogliamo parlare del Renatino freelance che fa i corsi e a cui si chiede lo sconto del 50% perché tanto su YouTube o con una ricerca sul Web si trovano un sacco di corsi che costano meno? Vogliamo parlare del Renatino freelance che deve vendere una consulenza ad una somma decente?
Insomma il Renatino freelance è quello che lavora 365 giorni all’anno, anche quando è fuori per bere qualcosa in compagnia di una persona con cui spera di uscire per più di qualche appuntamento o cena oppure quando è in compagni degli amici.
Quindi il famoso spot che parla di Renatino, non fa altro che raccontare in pochi secondi e pochi istanti la vita di un freelance, indipendentemente che questo è uno sviluppatore o consulente. La cosa triste è che la fuori ci sono tanti Renatini che sanno di esserlo, ma nessuno vuole ascoltarli e nessuno vuole apprezzarli per davvero pagando quello che si meritano.
Conclusione
Insomma la vita di Renatino freelance è una merda, ma proprio una merda e una guerra tra poveri.
Bene io per il momento ho finito, adesso tocca a te, lasciamo un commento qui sotto con la tua impressione sulla vita di un Renatino freelance.
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