Flavius Florin Harabor

Mark Zuckerberg: “Potremmo chiudere Facebook e Instagram in Europa”

Il lunedì è un giorno bellissimo e amato da tutti oppure no?
Non lo so, ma quello che so di sicuro è che stamattina moltissimi utenti europei si sono svegliati con un sacco di testate giornalistiche e un sacco di blogger che riportavano la notizia in cui Mark Zuckerberg avrebbe affermato “Potremmo chiudere Facebook e Instagram in Europa”.

In realtà le cose non andate proprio in questo modo, ecco perché ho preso qualche momento della mia vita, poi tra una battuta e l’altra attraverso i social, ho deciso di buttare giù due righe su questa notizia. 

Diciamo che mentre pensavo a cosa scrivere all’interno di questa riflessione, cercavo di capire che cosa è passato per il cervello a Mark Zuckerberg quando ha sganciato questa notizia. Non so se voleva creare una “rivoluzione” o una “sommossa” degli utenti europei a suo favore oppure voleva allenare l’AI e gli algoritmi dei Facebook per capire le battute o le prese in giro da parte degli utenti quando sono venuti a conoscere questa possibile chiusura. 

Facebook e Instagram

Da dove nasce la notizia bomba?

Negli Stati Uniti esiste un organo che prende il nome di Securities and Exchange Commission, più comunemente conosciuto come SEC. Bene la SEC in realtà, più che un organi in realtà è l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza della borsa valori. Visto che questo ente ha un compito così importante, anche le richieste fatte alle aziende che operano negli Stati Uniti sono su misura. 

Infatti, ogni anno le mega società come Apple, Alphabet Inc (ex Google), Microsoft e Meta (ex Facebook Inc) tanto per fare alcuni nomi, sono obbligate a fornire ogni tipo di informazione che aiuta a comprendere le eventuali difficoltà del proprio giro d’affari. Tutte queste informazioni servono alla SEC e poi agli azionisti per valutare lo stato di salute finanziario delle società quotate in borsa. È da questi rapporti che nascono poi articoli come Il re è nudo e Fine Impero di Ricardo Antonio Piana, oppure quelli come questo in cui si parla di nuovo si Meta.

Non solo da questo rapporto, scopriamo alcuni dettagli che nei giorni scorsi non sapevamo. Anzi no, molti addetti al lavoro erano a conoscenza di questa cosa, ma si pensava che Mark Zuckerberg fosse stato capace di trovare una soluzione.

Invece no, perché nel rapporto inviato alla SEC, si legge “se un nuovo quadro normativo sul trasferimento transatlantico dei dati non verrà adottato e non saremo capaci di continuare a fare affidamento sulle SCC o altri metodi alternativi per il trasferimento dei dati dall’Europa agli Stati Uniti, probabilmente non riusciremo a offrire alcuni dei nostri prodotti e servizi più significativi, fra cui Facebook e Instagram, in Europa, il che potrebbe influenzare materialmente e negativamente il nostro giro d’affari, le condizioni finanziarie e il risultato delle operazioni“.

Inoltre, nello stesso documento la società Meta elenca altri fattori che potrebbero influenzare negativamente l’evoluzione e l’andamento del proprio business:

Insomma, non bastava la batosta della Apple che a febbraio 2021 aveva annunciato e obbligato tutte le app intenzionate a tracciare i comportamenti degli utenti e ad utilizzarli per creare profili commerciali a cui veicolare pubblicità, avrebbero dovuto richiedere espressamente all’utente finale il permesso di effettuare questo tracciamento. È inutile dirvi che ai tempi Mark non la presse bene, anzi ancora oggi sta piangendo. Questo perché ad un anno di distanza l’effetto di tale scelta presa da parte della Apple ha lasciato il segno.

Davvero Meta / Facebook chiude in Europa? Lo SPECIALE

Per ampliare questo discorso dedicato al documento fornito alla SEC e quello che c’è dentro, ma anche che cosa dice l’Unione Europea, vi lascio il video di Matteo Flora realizzato per questo argomento.

Mark Zuckerberg chiuderà per davvero Facebook e Instagram in Europa?

Se vuole adottare la strategia della minaccia per “combattere” il nuovo quadro normativo dell’Unione europea vieterebbe il trasferimento dei dati dall’Europa agli Stati Uniti. Secondo me sbaglia e forse farebbe bene a fare una marcia indietro e trovare una soluzione molto più intelligente. Perché usare la forza con l’Unione Europea non è mai andata così bene alle aziende americane. Chiedere alla Microsoft e Google, che sono esperte in queste cose.

Poi il caro Mark dovrebbe ricordarsi che ad oggi la piattaforma Facebook solo sul suolo europeo conta qualcosa come 309 milioni di utenti attivi quotidianamente (non so se contano anche i bot) e 427 milioni di utenti attivi mensili (pure in questo caso non so se vengono presi in considerazione i bot).
Tutte queste persone, solo nell’ultimo trimestre del 2021, hanno generato ricavi dalle pubblicità per oltre 15 miliardi di dollari. Cioè caro Mark il 47% dei ricavi pubblicitari totali registrati fra ottobre e dicembre 2021 vengono dall’Europa. Mentre dal mercato composto dagli Stati Uniti e Canada la tua società ha ottenuti ricavi solo per il 24%.

Cosa significa tutto ciò?
Che Meta senza l’Europa non può vivere, perché ad oggi sulla carta e i numeri da loro forniti è la regione più grande per ricavi. Quei ricavi che poi devono distribuire agli investitori e devono reinvestire in cose come il metaverso, la sicurezza personale di Mark Zuckerberg, acquisto di altre aziende e mi fermo qui perché la lista sarebbe lunga.

Che cosa succederà se Meta chiuderà Facebook e Instagram in Europa?

Le persone festeggeranno, lo stanno già facendo in queste ore. 
Battute a parte, sicuramente sarà un grosso danno per moltissimi professionisti del digitale e per moltissime aziende. Aziende e professionisti che in quest’ultimo decennio hanno ignorato molto quello che succedeva intorno a loro e hanno puntato tutte le loro risorse esclusivamente sull’ecosistema Facebook Inc, ignorando gli altri ecosistemi. 

Nei primi giorni del mese di Ottobre 2021 scrissi il post Ripensa al tuo modo di comunicare, in cui analizzavo e facevo notare come una possibile scomparsa di un mega ecosistema come quello di Meta avrebbe generato dei danni. 

Attenzione, non smetterò mai di ribadire questa cosa:
Focalizzarsi su una sola piattaforma e comunicare attraverso le piattaforme degli altri, è rischioso. Realizzare una propria piattaforma di comunicazione costa molto in termini di tempo e denaro, ma questo investimento a lungo andare può trasformarsi in una super risorsa. Perché ricordiamoci sempre, che siamo ospiti a casa di altri e loro possono decidere cosa fare, come nel caso di Mark Zuckerberg che può decidere da oggi a domani di non farci più utilizzare il suo ecosistema oppure mettere dei vincoli molto pesanti. 

Questa cosa vale per Facebook, Telegram, Viber, Medium, Pinterest, Twitter, Linekdin etc, etc. Realizzare un proprio sito web o un proprio forum, nessuno può impedirti o chiuderti i rubinetti per poterlo utilizzare.

Facebook non è morto, ma non ha Futuro!

Per concludere questo articolo e questa riflessione vi lascio anche il video realizzato da Giorgio Taverniti.

Conclusione

Ecco questa è la mia riflessione, adesso sono curioso di sapere il tuo parere su questa cosa. Quindi aspetto il tua riflessione nei commenti qui sotto, così tanto per farci una chiacchierata tra amici.

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