Correva il 20 Aprile 2020 quando mi poneva la domanda se l’app Immuni fosse la soluzione ai nostri problemi? Oggi, ho la conferma che Immuni non funziona.
Attenzione e nota importante:
Quando dico che l’applicazione Immuni non funziona, non mi riferisco al fatto che essa abbia dei problemi tecnici. Sto parlando del fatto che non funziona per lo scopo per cui è nata e adesso vi spiego il perché.
È inutile che ci giriamo intorno ed è inutile che ci prendiamo in giro analizzando due numeri o due grafici messi la sul sito. Perché sulla carta l’applicazione Immuni non funziona.
Personalmente guadare questo grafico così, non capisco che cosa vuole dire e che cosa mi vuole indicare o meglio si lo capisco, mi sta dicendo che dal 12 Ottobre 2020 al 18 Ottobre 2020 ci sono 1 milione di download in più. Però con il semplice numero dei download non ne possiamo fare nulla, se non alimentare l’ego personale di chi ha realizzato l’applicazione e chi l’ha desiderata, perché sulla carta così questo grafico vuol dire tanto e allo stesso tempo nulla. Se vogliamo fare leva il numero dei download per far vedere quanto siano stati bravi, è un pochino come quei discorsi al bar dove due persone la racconta su chi ce l’ha più lungo se lo tira.
Qualcuno sicuramente potrebbe farmi notare che all’interno del sito vi siano anche queste informazioni:
Si ma qualcuno dovrebbe leggere meglio le informazioni, vedi per esempio la postilla dedicata alle 17.466 notifiche inviate, infatti nel sito viene riportata questa affermazione:
** La rilevazione è parziale poiché solamente un terzo dei device Android utilizza la tecnologia di hardware attestation, condizione necessaria affinché i dati vengano registrati dal server.
Quindi abbiamo un dato che di per se è parziale ed anche in questo caso può tornare utile a coloro che vogliono giustificare che l’app Immuni funziona ed è la soluzione al problema che oggi ci affligge.
Poi l’altro dato riguarda i 899 utenti positivi, che anche in questo caso ha la sua postilla dedicata
* Utenti che hanno condiviso le informazioni di positività se hanno o non hanno ricevuto la notifica di esposizione.
Pure in questo caso sembra una supercazzola come se fosse antani.
Da sviluppatore, consulente e utilizzatore di app, tool e software vari vi dico solo questo: fare leva sul numero di download, senza dare gli altri dati è uno spreco di tempo, risorse ed energie.
Come scrivevo qualche giorno fa su Facebook e Linkedin, è molto più utile e funzionale il canale Telegram del Ministero della Salute, che non l’applicazione Immuni, almeno all’interno di questo hai la possibilità di avere molte più informazioni, ma allo stesso tempo l’applicazione Telegram ti permette di sapere qualche cosa in più su questi utenti che si sono iscritti al canale. Quindi oltre al numero di membri e come questi aumentano durante il giorno, puoi vedere la media delle visualizzazioni per post, il numero medio delle visite ottenute dal canale quotidianamente, la percentuale del pubblico coinvolto nelle ultime 24 ore e quella che è la media di condivisione dei post pubblicati verso altri canali, gruppi e chat.
Insomma Telegram mette la struttura comunicativa, TgStat.com analizza i dati forniti dalla piattaforma attraverso le API ed insieme offrono molte più informazioni di quelle che non vengono offerte dal Ministero della Salute e chi gestisce l’applicazione Immuni oggi. È sorprendere vedere solo da questi due grafici, come nel primo grafico possiamo solo vedere una linea che sale verso l’infinito e oltre, mentre nel secondo caso si ha la possibilità di capire a che cosa succede nel momento in cui te scegli di iscriverti al canale Telegram del Ministero della Salute. Sostanzialmente e come dicevo nei giorni scorsi su Facebook e Linkedin, oggi il canale Telegram è più utile in termini di numeri e informazioni rispetto all’app che in realtà dovrebbe fare questo.
Che dire poi, quando a inizio Giugno l’applicazione Immuni era pronta per essere utilizzata da tutti o almeno come avevano sperato loro, cioè da almeno il 60% della popolazione, qualcosa si è spezzato qualcosa da qualche parte ed è andato tutto a quel paese.
Piccolo dato e riflessione:
Oggi solo il 59% della popolazione italiana usa WhatsApp, poi solo il 39% degli italiani usa anche Facebook Messenger (dati risalenti alla metà del 2019). Quindi, se una mega azienda come Facebook Inc non è riuscita a portare le persone ad utilizzare al 60% le sue app, come pensano di arrivare a toccare il 60% di adozione dell’applicazione da parte della popolazione, senza un giusto impegno? La risposta ve la darò nella conclusione di questo post, ma se continuiate a leggere quanto segue, capirete da soli la risposta.
Attenzione, di per se la strada di adottare un’applicazione per il contact tracing era ed è ancora la strada migliore, per evitare la seconda, terza, quadra o quinta ondata, ma oggi come oggi e per come è stato gestito il tutto, Immuni non funziona. Cioè come detto prima, la app in se funziona, a parte qualche bug qua e la, ma quello che non funziona e non funzionava sin dai primi momenti quando si parlava di questa app per il contact tracing è il sistema che avrebbe dovuto attivare in primis il Ministero della Salute e in secondo luogo le regioni.
Ad oggi abbiamo 9 milioni di download, oltre 17.000 notifiche e quasi 900 positivi segnalati, ma potrebbero essere molti di più e i dati potrebbero essere molto migliori ed utili a tutti, ma a quanto pare il Ministero della Salute e le regioni poi, non hanno mai voluto collegare la notifica di contatto con un positivo al diritto di andare a fare un tampone immediatamente. Anzi ti devi attivare te, sperando che non debba finire a vederti sbattere il telefono in faccia, farti prendere per il sedere dalla persona che risponde alla tua richiesta di aiuto e mi fermo qui, perché dai racconti che ho letto di chi si è trovato a ricevere la notifica via Immuni quanto detto prima è solo la punta dell’iceberg.
È accertato il fatto che molte regioni hanno deliberamente deciso di ignorarne l’esistenza dell’applicazione Immuni, che hanno promesso che nel giro di pochissimo tempo avrebbero avuto la loro app e hanno boicottando il collegamento necessario con le aziende sanitarie. Ottenendo come risultato, che se vieni in contatto con un positivo e ricevi la notifica, non devi entrare in panico, ma ti devi armare di pazienza. Non solo si è ottenuto un altro risultato, che coloro che si sono ammalati e hanno avuto la conferma che erano Covid 19 positivi, hanno deliberamente deciso di non usare la funzione in app per auto segnalare che loro hanno avuto il Covid, perché non volevano spaventare le persone intorno a loro.
Se poi a questo andiamo a mettere che diversi medici di base a livello nazionale hanno deciso di non inserire i dati della positività dei pazienti trovati e sotto la loro cura, capite che l’app Immuni non funziona e che questa seconda ondata c’è la meritiamo. Lo so, è brutto da dire, ma è così.
Insomma alla luce di tutto ciò, un grafico come questo non serve sostanzialmente a nulla:
L’unico scopo di questa infografica è quella di far sentire meglio alcuni che hanno subito visto una possibilità di vanto dicendo agli altri quanto loro sono dei cittadini modello rispetto agli altri. Insomma tra i cittadini modello e dal senso civico molto alto ci sono quelli della regione Veneto, tra cui il sottoscritto e tanti amici. Infatti moltissimi hanno scaricato l’app Immuni con la speranza di poter essere utili allo scopo, ma poi si è scoperto che l’app Immuni non funziona in Veneto, anzi non ha mai funzionato. Perché non ha mai funzionato? Semplicemente perché a quanto pare gli operatori sanitari non hanno mai inserito i codici nel database e non hanno mai gestito le informazioni in modo corretto. Quindi amico e amica veneta, che hai usato Immuni e che ha ricevuto la notifica perché sei stato/a vicino/a ad un malato Covid, sappi che sei una persona fortunata, perché molto probabilmente l’ammalato in questione ha scelto di notificarlo lui attraverso l’app Immuni pensando di fare la cosa giusta.
Si, perché si vocifera, da 5 giorni a questa parte, che all’interno della piattaforma informatica utilizzata per l’inserimento dei codici dei positivi al tampone ci sia un bug grande quanto una casa e che ha impedito fino ad oggi una giusta comunicazione tra i dati nelle mani degli operatori sanitari, il sistema centrale del Ministero della Salute e l’app Immuni. Insomma, se siete come me una delle persone che ha installato Immuni in Veneto, quindi che fa parte dei numeri qui sopra indicati e di cui molti ne hanno fatto un vanto, non riceverai nessuna notifica circa la presenza di positivi nelle vicinanze.
Conclusione:
Sono sempre stato scettico sull’utilità di Immuni, ma non dal punto di vista della gestione di tutto quello che sta intorno ad essa, ma dell’applicazione in se. Mi sono sbagliato e mi sono dovuto ricredere, l’app funziona e viene anche aggiornata con una certa frequenza, ma Immuni non funziona come sistema di contact tracing perché manca la collaborazione, manca la buona volontà di non farsi la guerra politica sul chi è più bravo, manca nel 2020 un sistema informatico serio e solido nella Pubblica Amministrazione, manca la certezza di quello che mi succede se sono positivo. Ad oggi leggo di persone che l’unica cosa che sanno che succederà loro se sono positive, è che saranno rinchiuse in casa per 10 giorni, prima erano 14, ma nulla di più.
Se le cose stanno in questo modo e i problemi strutturali, ma soprattutto gestionali sono questi, l’Immuni non funziona e tanto vale non installarla, quindi le persone hanno ragione a non scaricarla, perché tanto se viene scaricata serve solo per aumentare il numero dei download e se viene utilizzata consuma solo batteria perché alla fin fine gli operatori sanitari non comunicano alla regione i dati, la regione a sua volta non comunica i dati alla governo centrale e così via.
Per quanto io sia stato scettico e per quanto io ad altri colleghi abbiamo tirato un campanello d’allarme sulle possibili implicazioni per la privacy, soprattutto alla luce dei primi dati e informazioni rilasciate prima del lancio ufficiale dell’app Immuni, io comunque di invito a scaricare l’app ed utilizzarla il più possibile soprattutto se vi spostate molto e viaggiate molto tra le regioni oppure all’interno della vostra regione fatte moltissimi chilometri. L’app all’interno per 14 giorni tiene traccia delle altre persone che hanno scaricato e tengono l’app aperta, quindi anche se ci sono problemi di gestione di tutta la baracca, almeno potete stare tranquilli che intorno a voi ci sono persone con un grande senso civico, almeno questo.
Insomma quando ad Aprile dicevo che Immuni non sarebbe stata la soluzione, avrei voluto non aver ragione e avrei voluto moltissimo sbagliarmi, ma a quanto pare nulla pure questa volta ci ho visto lungo. Ci vediamo alla prossima puntata e nel mentre se volte, lasciate un commento qui sotto con la regione da cui mi leggete così vi do i numeri per la schedina del Lotto oppure SuperEnalotto, si sa mai che ci azzecco pure la.
Comunque è triste sapere che si poteva eventualmente evitare la seconda ondata, utilizzando al meglio la tecnologia collegata introno al contact tracing.
Piccolo Update:
Questa sera, tra una cosa e l’altra o per meglio dire alla pausa tra il primo e il secondo tempo della partita di Champions League Dynamo Kyiv – Juventus, Giorgio Taverniti ha fatto questa bellissima diretta, dal titolo: Immuni: i Danni dei Buonisti!
Attenzione, non metto questo video qui solo perché Giorgio è stato magnifico nel citarmi nella sua diretta e per me è stata una grandissima sorpresa e lo ringrazio molto, ma perché lui va ad analizzare e dice delle cose molto utili. Non solo quello che lui ha detto durante questa diretta completa quello che non ho detto io all’interno di questo articolo di riflessione.
Piccolo Update 2:
Chi l’avrebbe mai detto che dopo 24 ore sarei stato costretto ad aggiornare il post con nuove informazioni. Questo perché a quanto pare, dopo settimane per non dire mesi la pagina I numeri di Immuni ha subito improvvisamente un leggero aggiornamento. Infatti, come potete vedere dallo screnshoot sottostante, oltre al grafico monotono che indicava il numero dei download (che adesso è diventato piccolino), sono stati introdotti due nuovi grafici, cioè quello dedicato alla percentuale dei dispositivi utilizzati e il grafico con l’andamento delle notifiche.
Stando al grafico a torta dedicato ai dispositivi utilizzati, cioè che indicano il sistema operativo dello smartphone su cui è stata installata l’applicazione possiamo capire che ad oggi (21-10-2020) il 26.98% dei download (cioè 2.471.828) è stato fatto da utenti che hanno un dispositivo con sistema operativo iOS, mentre il restare 73.02% dei download (cioè 6.689.386) è stato fatto da utenti che hanno uno smartphone con sistema operativo Android. Tutto questo non basta e non serve quasi a nulla, ma già così è un buon segno, cioè che volendo possono impegnarsi e dare molte più informazioni.
Bene dire che per il momento è tutto e adesso la palla passa a voi. Lasciate un commento qui sotto con le vostre impressioni su quando detto da me, da Giorgio e soprattutto su questa situazione in cui ci ritroviamo.
Piccolo Update 3:
Da come stanno le cose molto probabilmente questo post verrà aggiornato ogni 24 ore con nuovi dettagli. Eh si, perché a quanto pare nelle scorse ore, con l’aggiornamento dei dati per quello che riguarda il numero dei Download, il numero delle Notifiche inviate e il numero degli Utenti positivi, è comparso questo grafico qui sotto:
Come dice il buon Giorgio Taverniti, qui si “confrontano pere con mele”. Si perché questo grafico ha la stessa utilità dello zucchero quando ti fa male un dente, infatti questo grafico sostanzialmente non dice nulla che possa avere una validità statistica. L’unica utilità che ha questo grafico è quello di permettere ai presidenti di regione oppure ai cittadini di quella determinata regione di affermare “ecco noi siamo meglio degli altri”.
Non solo è ridicolo vedere la didascalia “Proiezione effettuata dal Ministero della Salute, aggiornata al 30/09/2020.” Cioè quello che vediamo non è il presente, ma il passato e quindi le conclusioni che possiamo trarre oggi è …… …… …….. ……. ……. . Le considerazioni mettetele voi, perché io non so come interpretare questo grafico, nonostante abbia frequentato un liceo scientifico, abbia il diploma come tecnico per la gestione aziendale e abbia frequentato un percorso di studio in informatica pura all’Università di Trento. Quindi alla fin fine questo grafico è come quella domanda trabocchetto “pesa più kg di piume oppure un kg di piombo?”.
Bene per oggi ho finito, quindi vi invito a lasciare un commento qui sotto con le vostre impressioni su questa situazione, su questo nuovo grafico e tutto quello che gira introno a questa app e questa situazione che io trovo ridicola come appassionato di tecnologia e freelance che da anni cerca di far adottare la giusta tecnologia alle aziende, permettendo loro di migliorare i loro servizi e la loro comunicazione attraverso la rete.
Piccolo Update 4:
Pensavate voi che gli aggiornamenti sarebbero finiti e che questa storia si fosse conclusa, in realtà lo speravo pure io, ma sfortunatamente eccomi qui con il quarto update. Diciamo che in questo periodo ho raccolto alcune informazioni molto interessanti. La prima è rappresentata dal seguente grafico:
Se riuscite a dare un’interpretazione a questo grafico, che si dovrebbero basare su questi numeri:
Almeno questo è quello che ho capito dal grafico. Se qualcuno riesce a dare una spiegazione migliore al grafico e riesce ad interpretare bene che cosa vuole dire, gentilmente è pregato di lasciare un commento qui sotto.
Inoltre, ne approfitto di questo quarto update del post, per segnalarvi il pezzo di Giulio Golia, che ha provato a parlare dell’app Immuni al viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri e ad altri del governo, ma ha ottenuto una non risposta.
Vi invito a guardare il video: App Immuni: predicare bene e razzolare malissimo!
Vi ho proposto per primo questo video, non perché l’altro servizio realizzato dallo stesso Giulio Golia e dal titolo “App Immuni, perché non carichiamo i dati? Mancano le persone per farlo” fosse da meno, ma perché da quando è uscito fuori questo post, da quando c’è stata la diretta di Giorgio Taverniti e da quando c’è questo tam, tam, vedo alzarsi ogni giorni un muro di gomma da parte di chi deve dare una risposta e soprattutto dare dei numeri.
Numeri che si possano leggere, interpretare e soprattutto capire. Visto che ogni giorno dall’inizio di questa pandemia siamo bombardati ogni giorno da numeri e numeri, elaborati da X, Y e Z, ma non ci sono i numeri elaborati da chi deve pensare alla nostra salute.
E mentre mi accingo per concludere questo update, un amico e lettore di questo blog mi manda un post di Wired Italia dal titolo “Il governo non sa quanti sono gli utenti reali di Immuni“. Io vi invito a leggerlo questo pezzo, perché mi ha lasciato di stucco, ma come riassunto e soprattutto come immaginavo qualcosa c’era sotto. Pare che la Apple non abbia intenzione o almeno nella sua policy pare che non possa fornire il numero delle installazioni della app di contact tracing. Così come pare che non sia disposta a fornire il dato sulle persone che usano l’app sui suoi dispositivi. Insomma vedere la tabella qui sopra e tutti gli altri grafici? Bene questi sono dati parziali perché pare che siano solo gli utenti Android.
Signorini e signori, signorine e signore, avevo ragione il 20 Aprile 2020 quando mi poneva la domanda se l’app Immuni fosse la soluzione ai nostri problemi e io dicevo che non avrebbe mai funzionato.
Giuro non trovo le parole per concludere questo update del post senza dire parolacce, quindi concludo invitandovi a seguire il Canale Telegram Ufficiale del Ministero della Salute, che a differenza dell’app Immuni ha informazioni molto più utili:
Detto questo ci vediamo al prossimo update.
Piccolo Update 5:
Dopo 4 settimane ritorno ad aggiornare questo articolo, non avrei voluto farlo però oggi il Commissario Arcuri ha parlato e ha dato dei numeri molto sbagliati e soprattutto non ha dato delle informazioni utili.
Pariamo da qui, dal 20 Ottobre data di stesura di questo articolo e riflessione, si parla di numero di download. Si continua a dare questa informazione e proprio vogliamo basarci su questo dato, vorrei dire al Commissario Arcuri che hanno fallito sul piano comunicativo. Perché in un mese e 10 giorni siamo passati da 9.033.159 a 9.920.717 download, sostanzialmente gli inviti fatti e la comunicazione data ha generato solo 887.558 download. Se questo è il risultato aspettato e pensano che sia un ottimo risultato, vorrei dire a coloro che passano i dati e scrivono il discorso al Commissario Arcuri che WhatsApp e Telegram in Italia nello stesso intervallo hanno avuto oltre un milione di download.
Vorrei anche far notare questa cosa, al 20 di Ottobre gli utenti positivi erano 899 oggi sono 5.657, mentre le notifiche inviate erano 17.466 e oggi sono 79.596. Per caso serve qualcuno che spieghi che il sistema di gestione dei dati non funziona, dalla loro raccolta alla loro elaborazione oppure ci accontentiamo così e puntiamo il dito contro i cittadini che non ascoltano?
Mentre aspetto una risposta a questa domanda, continuo il mio cammino alla scoperta della sezione numeri del sito ufficiale dell’app Immuni, perché ogni volta che apro questa pagina trovo qualcosa di interessante. Questa volta ho trovato questi grafici:
Come prima cosa mi chiedo perché se siamo al 30 di Novembre i dati riportati all’interno del sito si basano su un intervallo di 6 giorni, cioè dal 16-11-2020 al 22-11-2020?
Oltre al fatto che i grafici sono messi in modo invertito per leggere e interpretare i dati, poi però sorge un’altra domanda, perché i due grafici non sono pressoché identici, cioè se su base settimanale hai un tot di positivi, ma tu notifichi di più?!? Per esempio sul base settimanale in Toscana hai +250 positivi, ma le notifiche che invii sono quasi 500. Quindi la mia domanda è come mai questo miracolo e strano effetto nell’elaborazione dei dati?
In realtà queste sono tutte domande retoriche, ma anche se non lo fossero non riceverei mai una risposta logica e sensata. Però questi numeri e questi grafici sono un’ottima risposta al Commissario Arcuri che si stava chiedendo che cosa non ha funzionato, nonostante “i 10 milioni di download”. Glielo dico io Sig. Commissario quello che non ha funzionato:
- una corretta comunicazione ai cittadini sin da subito
- un coinvolgimento nella progettazione e nello sviluppo dell’app da parte di più teste pensanti
- una vera collaborazione tra Regioni e lo Stato nell’elaborazione dei dati
- una formazione e selezione di figure capaci SOLO di raccogliere, elaborare e gestire i dati
- rinunciare alla falsa credenza che il numero di download è = numero di utenti che utilizzano effettivamente l’app
- un vero accordo e supporto da parte dei big della tecnologia, Google e Apple in primis. Vorrei ricordarvi che sul sito ufficiale dell’app capeggia da un mese questa scritta:
*** Notifiche di possibile esposizione al rischio generate dall’applicazione. La rilevazione è parziale poiché vengono rilevate tutte le notifiche per i dispositivi iOS e solamente un terzo di quelle inviate da Android che hanno a disposizione la tecnologia necessaria per rilevarle in modo sicuro. - spiegare per bene cosa significano i dati raccolti e come questi sono stati utili per gestire la situazione dopo la prima ondata
- spiegare per bene perché nonostante i dati raccolti e la loro utilità sia stata enorme, perché questa seconda ondata nonostante l’app Immuni non si poteva gestire diversamente
Mi fermo qui, perché la lista delle cose che non hanno funzionato sono tante e io sono un misero nerd. In conclusione di questo quinto update, vi lascio questo bellissimo video di Giorgio Taverniti:
Come al solito rinnovo l’invito di condividere questo articolo e vi chiedo di lasciare un commento qui sotto con le vostre impressioni su questo fallimento.